L’ amore rincorso

Ho visto lanterne ardere,

in un silenzio infinito,

dove la memoria si perde.

E voci di bambini aleggiare,

in un tempo remoto,

dove suoni di flauti,

contrastavano sussurri e grida.

Incontrollato amore,

sconosciuto, amaro, disperato amore,

che devasti l’animo e sconvolgi

la mente.

Amore rincorso, perduto, ritrovato,

amore di lacrime che purifichi

gli occhi,

e lontano calmi l’ ardore.

 Ho sentito il mare infrangersi,

in onde di tempesta,

in un tempo inaccessibile,

dove il dolore si dissolve.

E ricordi amari al cuore,

che offuscano,

la vita vissuta e non vissuta.

Inspiegabile amore,

vagabondo, inconsueto, fragile amore,

che distruggi il mio sangue

e annienti il mio corpo.

Amore cercato, perduto, ritrovato,

amore di rabbia che infiammi

lo sguardo,

e lontano accendi le vene.

 

Poesia vincitrice del 1° Concorso Nazionale di Poesia Arte Parole e Note 

Alcamo 17 Settembre 2010

        

Alcamo, 24 febbraio 2011  Menzione speciale a cura di Claudio Alessandri

Entrare nell’ anima fremente di un poeta e cogliere l’ attimo fuggente creativo, ha sempre destato in me profondo disasgio, il perchè è presto detto, un poeta racchiude nei suoi versi l’inconfessato, quello che il pudore di rivelare i propri segreti sentimenti è come denudarsi, esporsi ad un giudizio che non potrà mai penetrare quell’ attimo di assoluto abbandono durante il quale il poeta offre i suoi sentimenti in forma rimata, parole che si presterebbero ad essere parte, corpo vivo di una languida melodia.

Le poesie che mi sono state sottoposte per un parere, scritte da Janez Messana, meriterebbero di essere citate tutte, ma aimè, sono costretto a citarne una sola. Il componimento che mi ha maggiormente colpito, sia dal punto di vista letterario che da quello musicale è, senza dubbio, “L’ amore rincorso“, è una poesia che racchiude un mondo di sentimenti profondi esposti con dolcezza e, nel contempo, chiarezza incisiva, commuovente nel contenuto, un amore sfuggente che alterna sentimenti sublimi e fragore di tempesta, quello di Messana è un amore che, molto probabilmente, abbiamo “subito” tutti noi, quindi condivisibile anche se non siamo in grado, come il poeta, di tradurlo in versi.

 

Cent’ anni di solitudine

Così forse,

tu cercherai di non dimenticarmi,

senza che potrai fermare in te il mio ricordo,

che si perderà nel nulla e nel vento

tra brune irreali d’impulsi di niente.

Allora avrò cent’ anni, mille anni perduti,

cent’ anni di solitudine che non saprò colmare.

Avrò silenzi immensi, tra diamanti di pioggia,

avrò i tuoi occhi e il tuo sguardo intenso,

poi quei rimpianti di vite rincorse,

nell’angoscia di un amore che non conosco.

Così forse,

tu mi amerai nel tempo,

non sapendo di quale specie,

sia questo amore,

che forse non avrai voluto o cercato,

senza purezza, senza pudore

nè coraggio.

Allora avrò cent’anni di solitudine,

avrò momenti infiniti d’amore per te,

 senza che io abbia potuto amarti,

per questo amore rincorso e non fermato,

forse voluto, cercato, ma perduto!

 

Poesia vincitrice del 1° Concorso Nazionale di Poesia Arte Parole e Note 

Alcamo 17 Settembre 2010

 

Un bambino mai nato

Offrimi il pane fragrante,

una buona cioccolata calda,

con un sorriso al mio risveglio.

Fammi ascoltare le canzoni disperate

di Brel, con voce di cristallo recitami,

le poesie d’ amore di Neruda.

Stringimi forte al tuo seno per non perdermi!

Parlami del mio IO che non conosco,

del mio IO che tu conosci,

radice di sangue che vibra inerte nel tuo utero.

Accenna con passi frenetici

ad un Sirtaki egeo, nelle sere d’inverno,

nella solitudine, suona al piano le note struggenti

dell’ Adagio di Albinoni.

Parlami ancora del mio non essere,

delle mie labbra senza parole,

dei miei occhi senza luce,

del mio cuore senza battito,

del mio nulla senza domani…

 

Poesia vincitrice del 1° Concorso Nazionale di Poesia Arte Parole e Note 

Alcamo 17 Settembre 2010