Pescatore
Non voglio pensare a momenti infelici,
nè a stelle cadenti
o a rotte perdute senza Sirio,
nè ai movimenti instabili dell’ anima
che portano la sofferenza
e inaspriscono il rancore.
Ho ancora mari da attraversare,
reti da intessere, fasciame da riparare,
per affrontare il viaggio oltre l’ ignoto,
il coraggio per esorcizzare la paura,
tempo da misurare, dove sento
di non essere immortale,
in questa vita e un’ altra da sognare.
Con grida di bestemmia,
in un sussurro di preghiera,
tento di placare la tempesta
che un Poseidone bizzoso ha scatenato
e alzo la vela al vento di Maestro,
slego gomene, con abili mani lavoro alle sartie,
nella speranza che l’ approdo sia propizio.
Penso alla mia donna, ai miei figli,
al borgo sospeso nel tempo,
alla mia casa sull’ arenile,
alle nenie lontane, ai racconti inventati,
alla perfida megera che vuole rubarmi la vita.
Ma io sono libero,
voglio vivere, voglio morire,
atomo di sale che ritorna ala mare.
Mia Signora della Terra